venerdì 18 ottobre 2024

Bilancio di una settimana...


Volge al termine una settimana impegnativa e me ne rallegro, soprattutto perché come ultimo atto ho ritirato in libreria un testo che attendevo con trepidazione di cui vi dirò. Ieri sono andato al Museo cittadino con l'idea di visitare una mostra che già nel titolo si preannunciava essere molto interessante.


Lo è: se volete vederla, affrettatevi, come vedete chiuderà il 3 novembre. Ecco il volto di Vittorio Sella, alpinista, esploratore, fotografo e nipote del più celebre Quintino (mineralogista, cristallografo e ministro del Regno d'Italia).


Bianco e nero sfumano l'uno nell'altro per raccontare imprese di uomini audaci. Uomini di altri tempi, in mezzo alle nevi eterne (climatic change permettendo) degli Ottomila, del Caucaso, del Ruwenzori. Da ammirare. 


Intanto io ammiro dal vivo i colori del tramonto di domenica 13 e quelli dell'alba di lunedì 14...


... peccato per la pioggia dei giorni seguenti, ma in questa valle di lacrime (dal cielo) è sempre così. 


Un tocco cromatico veste anche l'Amelanchier... non troppo rosso, però!


Lascio alla rosa i suoi ultimi petali e mi perdo a inseguire i piccoli animali...


... come le lucertole nella legnaia.


Ancora pioggia... pioggia... pioggia incessante.


Ombrello aperto, cappuccio in testa, vado a fare la terza lezione del mio corso sul regno minerale. L'uditorio è decimato dalle prime sindromi da raffreddamento ma segue i miei sproloqui sullo zolfo, sul cloro e sull'arsenico che si liberano dal sottosuolo in certi fenomeni di vulcanismo secondario.


Terminano la lezione e il diluvio, in contemporanea. E il cielo sembra voler rinnovare la sua alleanza, con un arcobaleno che Newton spiegherebbe nei termini della rifrazione della luce attraverso una goccia d'acqua.


L'immagine che più mi ha fatto pensare questa settimana è tuttavia questo dipinto di Sebastiano Ricci: "Il riposo durante la fuga in Egitto". La mano del Bambino che accarezza la barba del padre e lo sguardo rivolto alla madre esprimono quella tenerezza domestica che avrei voluto percepire almeno una volta. Magari era troppo chiederlo per il giorno - ormai passato - del mio genetliaco, in luogo del solito sermone sul mezzo uomo non sposato, sulla stirpe che non continua e sulla linea genetica che si estingue... 

1 commento:

  1. E da sbadata che sono, nei giorni scorsi mi è sfuggito il tuo compleanno! Allora, chiedendo scusa per il ritardo, ti dico grazie per tutta la ricchezza umana e culturale che dispensi qui - e certo anche altrove - con l'augurio che tu continui a farlo per un tempo infinito!

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